I casi della vita: i Krumiri tipici dolci di Casale nati per una scommessa, sono diventati famosi nel mondo.

I casi della vita: i Krumiri tipici dolci di Casale nati per una scommessa, sono diventati famosi nel mondo.

Una bella serata con gli amici, in un ritrovo di Casale Monferrato d’eccezione; l’idea di un fornaio della solita compagnia; i baffi, a manubrio, del Re Vittorio Emanuele II, sono, con ogni probabilità, tutti gli ingredienti i quali, hanno dato vita ad un prodotto dolciario d’eccezione: i Krumiri.

Si racconta, non si conosce il punto di demarcazione fra leggenda e realtà, di una notte, susseguita ad un’allegra serata, fra amici, sul finir del 1878, quando la spensierata combricola, in cui è compreso Domenico Rossi, attarda a rincasare. Si decide di far mattino. Ma come? Al solito Caffè della Concordia chiamato familiarmente, dagli assidui frequentatori, il Bottegone? Si, certo. Ma quella volta manca qualcosa, un qualcosa di nuovo. Non si riesce a capire, né a intuire cosa. Domenico, uno dei più intraprendenti, chiede licenza. Lascia l’affiatato gruppo. Esce. Ha in mente qualche novità.

Va nel suo forno, in via Paleologi, a due passi dal ritrovo.

Una manciata di farina, qualche uovo, un po’ d’acqua del pozzo, lievito e, per finire, di una qualche essenza, conosciuta solo dai pasticceri, ne aggiunge un pizzichin.  Appronta un impasto inconsueto, di ottimo profumo,  pronto per essere infornato.

A cottura avvenuta, ecco i dolcetti con un nuovo aspetto, mai visti prima d’ora; un profumo da far resuscitare un morto; un colore bruno paglierino…. ed un sapore sconosciuto, ineguagliabile. Domenico, fiero per la sua trovata, si ricongiunge alla compagnia, da poco lasciata, in piazza Mazzini, con questo sfornato.

Gli amici, per dover di cronaca, si sono riuniti attorno a quella meraviglia; hanno commentato il prodotto, dalle sembianze dei baffi del Re Vittorio Emanuele II – come qualcuno ha commentato – per giunta incallito piemontese. Sono nati, così, i Krumiri, in quell’anno 1878, in terra  casalese, in quella notte, riconfermata nel mondo, per questa sua golosità, ideata da un suo figlio.

Gli innumerevoli apprezzamenti ricevuti, i riconoscimenti a tutti i livelli, hanno contribuito ad elevare Casale, poi il Piemonte, nel mondo gastronomico, annoverando, una nuova specialità, a corollario di quelle già apprezzate, con un gusto nuovo, tipico di questa terra.

Il tempo è stato impietoso anche per Domenico Rossi, per i suoi eredi, i quali hanno ceduto, nel 1953, la ricetta ad Ercole Portinaro.

Il prodotto, in poco tempo apprezzato, è stato copiato, variato, contraffatto, ma con la sua perizia commerciale, è riuscito splendidamente ad imporre i Krumiri ai consumatori, adeguando, di volta in volta, la produzione alle esigenze della selezionata clientela.

L’antico forno si è adattato alle esigenze dei nostri giorni. L’impasto è sempre lo stesso, affidato alle mani degli abili pasticceri, rimanendo quello di un tempo, simbolo di una città, con le sue segrete ricette,  forte di una tradizione, protetta dalla torre di Santo Stefano, a due passi da piazza Mazzini, luogo in cui, presumibilmente, sono nati i prelibati Krumiri.

Via Dante: Una via, le sue vetrine.

Via Dante: Una via, le sue vetrine.

L’area di circolazione, rifatta or è qualche anno, ha qualcosa di nuovo. A suo tempo, è stato l’asse viario di comunicazione fra la periferia ed il centro città. Ora è ricca di attività commerciali, quasi un omaggio all’antica fiera, d’altri tempi, tenuta su questo suolo. A rimembrare questo passato, si tiene un simpatico mercatino una domenica d’ogni mese.

Socchiudendo gli occhi, stuzzicando la fantasia, si provi ad immaginare di essere ai piedi dell’unico arco della città.

Soli, senza alcunché, si percorre su una strada appariscente, luccicante di vetrine, illuminata da insegne: la via dell’arco, tanto per intenderci. Via Dante, come scritto sulle targhe, agli angoli delle case.

Quale sarà la sensazione, dopo aver visitato i negozi, prospicienti su quest’importante area di circolazione? Ma?! È quanto si va a verificare.

La Cassa di Risparmio di Tortona, alla sinistra con l’arco alle spalle, è utile per ottenere un prestito di cui, una parte, la si impiega per l’acquisto di qualche oggetto. Una tonificante doccia calda è ideale, con la gamma di sali e profumi, proposti Piera; ella, senza dubbio, ha un qualcosa di adatto, per ogni esigenza.

Il tempo libero è assicurato con la sala di proiezione: il cartellone degli spettacoli propone una varietà di pellicole, da soddisfare grandi e piccoli; è uno dei locali cinematografici più moderni della città, dove si sostengono gli esami per operatori alle macchine di proiezione.

Sognando un po’ di svago, da Chic si possono prenotare borse e valigie necessarie per un prossimo viaggio; nei soggiorni è un buon passatempo scrivere qualche cartolina, con le penne del negozio di cartoleria, proprio di fronte.

Il bar Dante è una buona occasione per soddisfare il palato; qualunque momento è propizio per una colazione, un aperitivo… e, perché no!? Uno spuntino non si disdegna, poiché, il personale, è pronto per un delizioso suggerimento. Accanto c’è il supermercato Gulliver, un luogo adatto per le provviste da consumarsi, con comodo, nei giorni a venire.

L’occasione per festeggiare è di buon augurio. Aureliamo Camurati ha, in ogni momento, un buon oggetto da proporre, come pure Henry, al piano di sopra.

L’evento importante è immortalato con i prodotti offerti da Foto 1 one; per l’acconciatura, due parrucchieri sono a disposizione, uno di fronte all’altro, risolvendo l’estetica ad entrambi i sessi: non c’è che la scelta!

L’occasione può essere ottima per assaggiare qualche dolce speciale, appena sfornato da Valentino: qui, di quando in quando, anche il Campionissimo si fermava per un momento di riposo.

Tutto di più, è il nome di un angolo in cui è bene soffermarsi, per un capo di abbigliamento, come la moda richiede, pronto per essere indossato insieme ad una fragranza, appena scelta, dalla profumeria Lombardi.

La vetrina successiva è colma di oggetti marcatempo, indispensabili nel terzo millennio.

La passeggiata è distratta da una serie infinita di vetrate: sono quelle dell’Istituto Bancario San Paolo, venute in sostituzione dei libri proposti, un tempo, dalla libreria Dante: la continua attenzione si è soffermata sulla porta di un bar dove è in attesa un buon cappuccio caldo.

Il fisico, appena rifocillato, scorge un qualcosa per la casa: il negozio d’arredo, ricco di molte novità; ma ecco comparire due agenzie immobiliari, una dirimpetto all’atra, pronte per offrire, indifferentemente, la seconda casa al mare o in montagna.

La lista della spesa è importante, viva preoccupazione per la donna moderna. Ma com’è possibile ricordare cos’occorre? Nulla si deve temere! Anzi!?! C’è la cartoleria dell’arco pronta, con carta e matita, per segnare gli alimenti predisposti da Beppe, in quello scorcio, all’angolo diametralmente opposto.

I buoni prodotti ricercati da Beppe si valorizzano se cucinati con le stoviglie, proposte dall’Elca, all’angolo frontale, con le migliori stoviglie per la casa.

La tavola rispettabile non è completa, se manca il segnaposto, uno per ciascun commensale; ecco Portobello, a disposizione, con svariati oggetti, adatti allo scopo. E Cuore è lì, presente, con tanta comoda biancheria intima, dai svariati colori.

Il dono, all’ultimo nato della famiglia non si può rifiutare: la Fata dei Bimbi pensa a quest’esigenza, quando il negozio, appena accanto, propone i profumi per l’ambiente.

Ma c’è di più! Una graziosa serata è migliore, se affrontata con un abito disponibile nella boutique Stylium o dal Pavone: l’acconciatore, qui accanto, pensa all’estetica, seppure un po’ scomposta, dei capelli.

Accidenti una macchia? Nessun timore! C’è il vicino lavasecco disposto a provvedere… al ringiovanimento degli abiti.

Boano è all’appuntamento per mettere in pentola ottima selvaggina, preceduta dalle tagliatelle reperite nel negozio, proprio dirimpetto.

Le persone, senza pollice verde, trovano rimedio in quest’angolo contornato da veri fiori, dalla apparenza autentica: cosa si può pretendere di più?!?!

E se proprio si è in cerca di lavoro, oppure l’organico dell’azienda è carente, un’agenzia offre le migliori risposte.

Quanti oggetti graziosi espone il tabaccaio! Matite di tutte le specie, le più suggestive; pipe preziose e leggere; giochi di società: tutto predisposto con squisita eleganza, in sintonia ai prodotti di una certa qual ricercatezza.

I viaggi sono sempre un sogno importante: Gallusi assolve l’impegno con la provata professionalità, anticipando l’arrivo con la fragranza, dal profumo esotico, disponibile nell’erboristeria contigua.

Coppo Giampiero, il vecchio amico di scuola, è lì, con le vetrine luccicanti, da poco rinnovate, entro cui brillano gli oggetti preziosi, abbinabili facilmente con i capi disponibili all’Hamilton, all’Arcobaleno o al Via Vai.

C’è il tempo per una sosta al Caffè Columbia, prima di acquistare un buon lesso dal macellaio, oppure predisporre il telefonino con un contratto presso Blu. Gli accessori per la casa sono evidenziati da un rivenditore di bagni, subito dopo ecco il momento per la scelta della cucina, su misura, progettata da Alno.

La lettura del quotidiano o del settimanale preferito, esposto nell’edicola, affatica la vista, ma provvede la Farmacia Castoldi ad annullare il fastidio con due gocce dell’appropriato collirio.

I paletti, posti all’ingresso del vicolo, annunciano l’ultima parte della via, la più antica, altrettanto suggestiva.

L’agenzia Gabetti non abbandona il passante: qui è atteso con un buon affare immobiliare. Uhh… quante cose graziose per la casa: sono tutti prodotti di alto artigianato, proposti da La marchesina, uno splendido cantuccio, creato da una simpatica compagna di scuola.

L’angolo opposto propone nuovamente abbigliamento con il Risparmio, però ecco il momento per un buon caffè, subito pronto dal bar, elevato di qualche scalino. Lo stesso rialzo propone lavoro a termine quando, dal lato opposto, un Centro Edile, consiglia il meglio per l’abitazione.

Un languorino allo stomaco cessa immediatamente con gli sfornati della panetteria dell’Arco, quì accanto. E’ l’ideale, prima di scegliere un sontuoso abito da sposa, nonché la biancheria proposta da Naftalina, da abbinare ai vestiti nella vetrina accanto. Sempre, in fatto di eleganza, non manca l’acconciatura del parrucchiere….e… dopo le nozze, ecco il viaggio, che tale non è, se la valigia è senza la sottoscrizione della pelletteria Bijou.

La casa, dei novelli coniugi, trova il massimo splendore con i ricami in vetrina; i mobili della Sala d’aste, abbelliti dai gingilli approntati con le mani di Rosalba, subito qui, di fronte.

Le Scarpe italiane hanno sempre un tocco singolare, come l’abbigliamento di Francesca e/o quello di diviso 2, adattissimo ad entrambi i sessi.

Il sole, a volte acceca, ma c’è qui accanto l’Ottico Cuoghi con le meraviglie dettate dalla moda, per di più disponibile con strumenti adatti per una visita alle stelle o altre attrezzature, indicate per esperimenti approfonditi.

Il mondo è assai più piccolo quando si congiunge con un telefonino, posto in essere dal servizio all’angolo con la Galleria Universo, anch’essa ricca di molte sorprese.

Il lavoro temporaneo è soddisfatto dall’agenzia; però, una cena, un pranzo in programma, devono recare la firma di Adamo, un’ottima gastronomia.

L’abbigliamento, compreso di intimo, è ancora rimarcato dai prodotti di Petronio’s e Segreti; quando uno spuntino non si rifiuta, specie se a proporlo è il Bar Roma, dove accanto è possibile prenotare un soggiorno con Marengo Viaggi.

Il prestito in denaro può essere concesso dal Credito Bergamasco o dalla Cassa di Risparmio della nostra città, anzi, a ben pensare da entrambe. Prima è assolutamente importante degustare il caffè della tabaccheria.

Chi legge avrà compreso l’intenzione di passeggiare silenziosamente sul selciato, da poco rifatto, di questa strada alessandrina. Si è voluto scherzare, toccando le attività economiche di questa nostra area di circolazione: si è lavorato con attenzione, soprattutto nell’intento di non dimenticare alcuno e…se incidentalmente c’è stata qualche lacuna, si chiede venia; non è certo dovuta a negligenza o noncuranza.

La via Dante, è importante sottolineare, ogni terza domenica del mese, assume un’aria suggestiva con il mercatino, tenuto da simpatici commerciati. E’ un evento da non perdere!

L’auspicio è quello di essere riusciti a prender la mano della lettrice o del lettore,  per condurli nel cuore della città, per una visita iniziata all’ombra dell’unico arco disponibile.

Tempi d’oggi: come cambia la cultura.

Tempi d’oggi: come cambia la cultura.

Le parole hanno subito, soprattutto nel corso dell’ultimo mezzo secolo, valori differenti. Il fenomeno è dovuto alla trasformazione della società, in costante evoluzione, vista nell’ottica di una cultura in inarrestabile evoluzione.

Il linguaggio corrente si trasforma senza soste, il significato dei termini, un tempo specifico, oggi nutre un’infinità di valori sempre nuovi, destinati ad indicare oggetti impensabili alle origini della formazione linguistica.

Ogni idioma si evolve. E’ terribile se così non fosse! Ecco ritrovare il valore di un sostantivo completamente sconvolto dal suo originale concetto, travolto dall’uso quotidiano.

Il lessico, cassetta, è uno di questi! Soddisfa parecchi contenuti; addio al solo antico romantico significato di scrigno, di contenitore, certamente un magico involucro di protezione.

Il termine ingentilisce il diminutivo di cassa, dall’origine latina capsam, derivato da capere, contenere.

Oggi la definizione si estende ad una moltitudine di oggetti, dai più disparati contesti.

L’espressione, usata con terminologia cinematografica, intende una pellicola di scarso valore culturale, ma dalle notevoli potenzialità economiche; altrettanto è definito, con cassetta, un titolo finanziario, a medio e lungo termine, dai tassi creditori piuttosto elevati.

Il prefisso, audio, focalizza il valore su quell’oggetto, interamente in materiale plastico, con tanto di  doppio rocchetto per ascoltare, con l’apposita apparecchiatura il nastro contenuto, precedentemente inciso.

La parola, premettendo il suffisso video, spazia, si amplia, poichè  con l’involucro, dai contenuti un poco più voluminosi, è possibile trascorrere una serata all’insegna di pellicole prestigiose, nel cui contesto è incluso, preciso, preciso, il sonoro originale, previa disponibilità degli adeguati strumenti.

Il campione, preso a prestito, è forse il sostantivo più semplice; quello che, ad avviso di chi scrive, rende meglio l’idea.

Il vocabolario, dall’epoca di Nicolò Tommaseo ad oggi, si è arricchito di nuovi elementi, senza contare la costante ricerca di termini, in preferenza, di origine inglese, quando la nostra lingua nulla ha da invidiare alle altrui letterature….. ecco come cambia la nostra millenaria cultura!

Eppure così, oggi, va il mondo! ….. E domani?….

A teatro con le “Borsaline”.

A teatro con le “Borsaline”.

La storia alessandrina è caratterizzata, dai primi anni alla metà del secolo 1900, con LE BORSALINE, divenute, per un certo aspetto, parte importante della città. La categoria è inserita in un lavoro sicuro, gode di un certo reddito, quindi il benessere, nella loro esistenza, non manca. L’eleganza, in loro innata, un po’ per invidia, un po’ per virtù, è considerata un po’, il lato umoristico, per così dire, la favola di Alessandria.

La compagnia di prosa, capeggiata da Maura Catalan, ha colto l’occasione per tradurre, in un lavoro teatrale, una fetta di storia molto importante, per lo sviluppo della moderna economia, seppure limitata a livello locale.  A I Nuovi Pochi, nati sotto la scuola teatrale di Ennio Dollfus, il compito di recitare nello Spettacolo, sotto la sapiente regia di Beppe Navello, il regista conosciuto per aver rimaneggiato il copione: Natale di Paglia.

L’elaborazione drammaturgica è affidata a Luigi Todarello, con la collaborazione di Cristina Scarrone. I Costumi sono di Alba Gallese, approntati dalla sartoria Devalle; la Coreografia è affidata a Ivana Saio, mentre le musiche sono di Dino Scuderi.

 

Il forte impegno dei giovani: come trascorrono le giornate tra studio, lavoro e divertimento.

Il forte impegno dei giovani: come trascorrono le giornate tra studio, lavoro e divertimento.

I giovani si potrebbero classificare diversi scaglioni, secondo la fascia d’età: quelli in età prescolare; scolare fino alla terza elementare un gruppo, dalla terza alla quinta un altro; gli studenti delle medie; i ragazzi, fino alla soglia del militare, concludono la classifica.

Tutti hanno esigenze, comportamenti diversi, secondo le varie fasi di età; tutti hanno problemi di inserimento in una società avara, disposta ad offrire poco, lasciando, in compenso, profondi vuoti, in ogni campo.

Difficile è la ricerca delle colpe. In primo luogo nessuno le vuole; se queste in qualche modo si individuano, sempre si crea un valido un movente di giustificazione. I bimbi hanno cariche di simpatia notevoli, propongono ragionamenti da far riflettere sul comportamento degli adulti, hanno idee limpide, espresse con l’innocenza dei verdi anni, di quando in quando, talmente forti da aprire dialoghi di grande portata.

In un convegno, in materia di tempo libero, è emerso il modo in cui gli uomini di domani occuperanno gli spazi, sempre più ampi, dei momenti di svago: ahimè la cultura è agli ultimi posti…

Le case sono tutte, o quasi, ricche di un videoregistratore. Se il programma proposto dalle innumerevoli emittenti, il che è quasi impossibile, non è gradito, c’è sempre a disposizione una videocassetta da visionare, disponibile sull’angolo, a pochi passi da casa; reperibile in qualsiasi momento della giornata, per di più senza contatto umano: basta una tessera con gli Euro dovuti. E poi ci sono le organizzazioni, ubicate in comodi luoghi per il parcheggio, le quali assieme alle bobine distribuiscono, naturalmente contro un ammontare di soldini, generi di conforto da consumare preferibilmente durante la visione di un film.

I giovani sono interessati maggiormente alle televisioni. Mediaset è la TV con maggiori favori. Trasmette striscia la notizia un telegiornale con gli ingredienti per accontentare ragazze e ragazzi fra i 3 e 90 anni.

Gli speaker si alternano, di volta in volta, anche a distanza di mesi: per non stancare il pubblico con gli stessi volti. Ecco le ballerine, dette veline, le quali di danza, intesa nel senso più classico del termine, ne conoscono poca, attirano l’attenzione per via di quei certi abitini…., approntati certo da mani abili… qui bisogna dare il merito a chi l’ha: le brave sartine.

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