La storia alessandrina è caratterizzata, dai primi anni alla metà del secolo 1900, con LE BORSALINE, divenute, per un certo aspetto, parte importante della città. La categoria è inserita in un lavoro sicuro, gode di un certo reddito, quindi il benessere, nella loro esistenza, non manca. L’eleganza, in loro innata, un po’ per invidia, un po’ per virtù, è considerata un po’, il lato umoristico, per così dire, la favola di Alessandria.

La compagnia di prosa, capeggiata da Maura Catalan, ha colto l’occasione per tradurre, in un lavoro teatrale, una fetta di storia molto importante, per lo sviluppo della moderna economia, seppure limitata a livello locale.  A I Nuovi Pochi, nati sotto la scuola teatrale di Ennio Dollfus, il compito di recitare nello Spettacolo, sotto la sapiente regia di Beppe Navello, il regista conosciuto per aver rimaneggiato il copione: Natale di Paglia.

L’elaborazione drammaturgica è affidata a Luigi Todarello, con la collaborazione di Cristina Scarrone. I Costumi sono di Alba Gallese, approntati dalla sartoria Devalle; la Coreografia è affidata a Ivana Saio, mentre le musiche sono di Dino Scuderi.

 

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