Incontri organizzati dall’ ANTEA in occasione del 1999 anno dell’anziano e del volontariato.

Incontri organizzati dall’ ANTEA in occasione del 1999 anno dell’anziano e del volontariato.

L’anno 1999 è l’anno mondiale dell’anziano e del volontariato. Alessandria contemporaneamente ha festeggiato i dieci anni dei Centri d’Incontro per anziani, istituiti con deliberazione del Consiglio Comunale,  n. 678, datata 13 dicembre 1988.

Il Comune di Alessandria, è doveroso sottolineare, si è distinto rispetto alle altre realtà locali perché è stata una delle prime Città sensibili al problema con l’istituzione dei luoghi, quali punti di riferimento per chi ha lasciato il lavoro.

La regione pilota pare sia stata l’Emilia Romagna, la quale ha dato l’impulso, a questo tipo di attività, fin dall’inizio degli anni 80.

Gli anziani oggi, hanno bisogno di essere ascoltati dai giovani e, questi ultimi, d’altra parte, hanno il dovere di porre l’attenzione verso chi ha trascorso qualche anno di vita in più, per prevedere su quale sponda attraccherà la nave del futuro.

L’attenzione quindi non è mai troppa. Le Istituzioni hanno oculatamente volto una parte delle loro risorse a favore dei ritrovi per anziani, proprio nell’intento di accudire un patrimonio culturale, tanto prezioso.

L’Amministrazione Comunale di Alessandria ha messo a disposizione, per questa fascia di popolazione, ottime strutture, concedendo l’utilizzo di immobili i quali diversamente sarebbero in sfacelo o, peggio in balia alla malvivenza.

L’uso gratuito dei locali, il sostenimento delle spese generali come quelle per l’acqua, gas, energia elettrica e la manutenzione straordinaria degli immobili, contribuiscono ad allietare gruppi di persone, le quali sarebbero in giro per la città, senza nulla concludere.

I nostri Amministratori hanno impegnato 250 milioni per migliorare la struttura del Centro d’Incontro Cristo, i cui lavori sono in via di definizione.

Un altro progetto ambito riguarda il Comitato Orti per Anziani, ubicato su un terreno di proprietà dell’A.S.L,  dato in concessione al Comune per altri trent’anni, sul quale sono stati ricavati 161 orti di circa 50 mq., ciascuno.

Le attività, è importante sottolineare, non si limitano a pomeriggi dedicati ai vari svaghi, ma nel corso dell’anno passato sono state organizzate parecchie altre attività, compreso alcuni periodi di soggiorno in incantevoli centri turistici.

Nel corso del 1998 si sono proposte escursioni presso luoghi di notevole importanza fra cui Roma, in occasione dell’Udienza Papale, contando circa 10.000=. partecipanti, provenienti da tutta la Penisola, racchiusi nella secolare piazza San Pietro.

Il mese di Giugno ha incontrato, i nostri “giovani”, al nord del Piemonte:

il 28 al lago d’Orta, con visite alla suggestiva isola di San Giulio ed al Sacro Monte;

il 30 a Domodossola e nel cuore della Valvigezzo, regno dei pittori.

Settembre è stato il mese dell’Emilia. I soci delle nostre Associazioni hanno visitato il Centro Barca di Bologna, constatando l’organizzazione del capoluogo emiliano, con l’immancabile visita agli orti, questo il giorno 15; il giorno 30 è stato dedicato alla visita alla città estense di Ferrara, il cui programma prevedeva l’escursione al centro storico o, in alternativa, la vita sociale al Centro di via Canepa.

Ottobre si è concluso con la ricorrenza dei 10 anni dei Centri d’Incontro per Anziani Alessandrini, presenti le autorità locali, le delegazioni di altre Associazioni, nonché il Vicepresidente Nazionale dei Centri d’Incontro.

Novembre è stato il mese della mostra ….. per ricordare come eravamo… Il tema di quest’anno è stato la scuola, argomento ben conosciuto dai soci, i quali hanno raccontato le difficoltà, ai loro tempi, incontrate per terminare gli studi…. E, c’è stato chi, con una semplicissima attrezzatura, insegnava a rilegare i libri ai ragazzi delle elementari e delle medie, giunti a centinaia in visita all’esposizione.

L’anno si è concluso con un’infinità di festeggiamenti coinvolgendo anziani, poveri ed handicappati. L’inaugurazione della Serra, avvenuta il 20 dicembre, ha sigillato il 1998 al suono di un singolare complesso musicale, esibitosi con strumenti popolari o di fortuna, proponendo i canti natalizi dei nostri nonni.

Importante appuntamento d’arte: la città di Acqui propone eventi artistici importanti.

Importante appuntamento d’arte: la città di Acqui propone eventi artistici importanti.

Il titolo della rassegna di questo primo anno del secondo millennio raggruppa i migliori lavori, compresi nel periodo posteriore alla metà dell’800 alla meta’ del ‘900.

La cittadina termale, come ogni anno, propone appuntamenti estivi di considerevole valenza artistica.
Il secondo appuntamento, di questo inizio secolo, trova centinaia di dipinti e sculture realizzate dai più grossi nomi del mondo accademico, nell’epoca compresa fra il divisionismo e l’informale, proprio come riporta il titolo della rassegna.

L’opera, in un certo senso ragguardevole, è firmata da Angelo Morbelli, con il titolo: Mi ricordo quand’ero fanciulla. È sorprendente osservare le giuste pennellate sapientemente impresse sui volti delle anziane, la precisione rimarcata nei loro abiti: la toccante solitudine composta in un ambiente povero, ma grande, nella sua estrema semplicità.

Non è giusto, del resto rimarcare un solo lavoro: tutti dovrebbero essere commentati con lo stesso zelo, la stessa attenzione in quanto il complesso – suddiviso fra due strutture: il Liceo Saracco e l’ex-coltelleria Caimano – racchiude una fetta della nostra migliore arte. I nomi compresi sono innumerevoli, dai più conosciuti a quelli meno, ma la forza espressiva è comune ad una fetta dell’esistenza viva, insita nella migliore espressione figurativa, assai vicina, nel tempo, al nostro modo di essere.

Le opere esposte ricalcano un secolo: il secolo della migliore musica e, non è raro, osservando gli scorci invernali, ascoltare le note di taglio verdiano oppure assaporare, nelle aspre marine, l’odore del sale e, nei paesaggi, il profumo dei fiori o apprezzare la voce del bosco, il silenzio della neve.

Ecco quali sono le sensazioni raccolte dopo una visita, seppure affrettata, all’esposizione.

Ogni tela, ogni blocco scolpito, ha trovato la giusta posizione, sia in quello scrigno del Liceo Saracco; come nell’ampia, dispersiva ala dello spazio, un tempo, riservato ad una prestigiosa attività produttiva.
Il pensiero corre verso la raffinata attenzione degli organizzatori, i quali hanno certamente lavorato alacremente, per riuscire a raccogliere una fetta di tanta prestigiosa arte, mai più ripetibile. E, accanto a tanto impegno, giunga il più sincero grazie da parte dei visitatori.

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