I giovani si potrebbero classificare diversi scaglioni, secondo la fascia d’età: quelli in età prescolare; scolare fino alla terza elementare un gruppo, dalla terza alla quinta un altro; gli studenti delle medie; i ragazzi, fino alla soglia del militare, concludono la classifica.

Tutti hanno esigenze, comportamenti diversi, secondo le varie fasi di età; tutti hanno problemi di inserimento in una società avara, disposta ad offrire poco, lasciando, in compenso, profondi vuoti, in ogni campo.

Difficile è la ricerca delle colpe. In primo luogo nessuno le vuole; se queste in qualche modo si individuano, sempre si crea un valido un movente di giustificazione. I bimbi hanno cariche di simpatia notevoli, propongono ragionamenti da far riflettere sul comportamento degli adulti, hanno idee limpide, espresse con l’innocenza dei verdi anni, di quando in quando, talmente forti da aprire dialoghi di grande portata.

In un convegno, in materia di tempo libero, è emerso il modo in cui gli uomini di domani occuperanno gli spazi, sempre più ampi, dei momenti di svago: ahimè la cultura è agli ultimi posti…

Le case sono tutte, o quasi, ricche di un videoregistratore. Se il programma proposto dalle innumerevoli emittenti, il che è quasi impossibile, non è gradito, c’è sempre a disposizione una videocassetta da visionare, disponibile sull’angolo, a pochi passi da casa; reperibile in qualsiasi momento della giornata, per di più senza contatto umano: basta una tessera con gli Euro dovuti. E poi ci sono le organizzazioni, ubicate in comodi luoghi per il parcheggio, le quali assieme alle bobine distribuiscono, naturalmente contro un ammontare di soldini, generi di conforto da consumare preferibilmente durante la visione di un film.

I giovani sono interessati maggiormente alle televisioni. Mediaset è la TV con maggiori favori. Trasmette striscia la notizia un telegiornale con gli ingredienti per accontentare ragazze e ragazzi fra i 3 e 90 anni.

Gli speaker si alternano, di volta in volta, anche a distanza di mesi: per non stancare il pubblico con gli stessi volti. Ecco le ballerine, dette veline, le quali di danza, intesa nel senso più classico del termine, ne conoscono poca, attirano l’attenzione per via di quei certi abitini…., approntati certo da mani abili… qui bisogna dare il merito a chi l’ha: le brave sartine.

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